Irene toniolo 1: Schizofrenia fra esprit de géométrie e esprit de finesse

Da Arnaldo Ballerini, "patologia di un eremitaggio, uno studio sull’autismo schizofrenico"
E’ a tutti evidente la molteplicità delle dottrine psichiatriche, la loro tendenza ad una validazione prevalentemente interna, come esse non si escludano totalmente a vicenda, come segmenti o aspetti diversi di patologie vengano tendenzialmente ricondotti a paradigmi diversi, per cui la psichiatria è inevitabilmente poliparadigmatica e non è mai esistita quella che, con Kuhn, si chiama rivoluzione scientifica […] In psichiatri i modelli continuano a funzionare in parallelo, inoltre con un tasso di obsolescenza bassissimo rispetto ad altre imprese scientifiche.
I fenomeni psicotici, dai quali noi legittimamente estraiamo aspetti particolarmente pregnanti che chiamiamo in psichiatria sintomi e segni, sono sempre il frutto di un incontro tra i disturbi primari e modulazioni della risposta della persona, che non può essere identificata con il disturbo. questa distinzione tra disturbo e persona è riflessa anche nella biswangeriana proporzione fra "altezza" dell’esperire e "larghezza" della base personologica destinata a confrontarsi con quell’esperire 
Es: Autismo schizofrenico
[…] da questa intuizione sofferta di impossibilità di condividere, da questo fulmineo e ripetuto scacco dall’incontro con la persona autistica prende le mosse la psicopatologia fenomenologica per illuminare l’autismo, ponendosi su un piano di riflessione, quello trascendentale-eidetico, che uscendo dall’esperienza naturale non incrocia più i concetti di comprensibile versus incomprensibile nell’accezione della psicologia comune. Ma dallo stesso sussulto deriva anche una percezione di alienità, di trasversalità ed estraneità dei modi di essere della persona incontrata, percezione cui allude uil termine paecox Gefuhl (Rumke, 1942) o "sentimento di schizofrenia", vale a dire l’intuitiva diagnosi di psicosi, in quanto apprensione globale dell’essere incontrato e delle modalità dell’incontro. Vedremo come questa "tipificazione" immediata e precategoriale sia irrinunciabile ed inevitabile in psicopatologia, ma vada integrata con dati oggettivabili, e come questo sia il punctum dolens della clinica dell’autismo.
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